Riyoko Ikeda
Milo Manara
Riyoko Ikeda e Milo Manara sono due maestri del fumetto che idealmente disegnano un ponte culturale tra Oriente ed Occidente. Nel tempo della guerra, che pensavamo ormai archiviato, per dare un segnale di speranza e pace in via straordinaria il premio viene assegnato a questi due artisti, che hanno fatto dello sconfinamento, della curiosità, un tratto identitario forte. Se Lady Oscar nasce dalla lettura di Stefan Zweig, Le avventure asiatiche di Giuseppe Bergman rivelano l’amore per l’Oriente. Due ritratti, ognuno con l’unicità del proprio segno, un’unica cornice: il fumetto che lega e ci fa sognare, senza confini.
The Hellbound, di Yeon Sang-ho e Choi Gyu-seok, Panini Comics
The Hellbound raggiunge il doppio obiettivo di intrattenere e far riflettere, raccontando attraverso un intreccio incalzante una società in cui la circolazione di notizie non verificate e la visibilità data dai mezzi di comunicazione diventano strumento di repressione e violenza. L’opera testimonia inoltre la grande vitalità della Corea del Sud come produttrice di fumetti, oltre che di film e serie tv, capaci di conquistare il pubblico internazionale.
Paco Roca per Ritorno all’Eden, Tunué
Per la coerenza con cui continua a mettere al centro del racconto persone “comuni” che sono in grado di suscitare profonde emozioni in chi legge. E per aver portato a piena maturazione un linguaggio grafico essenziale ed eloquente, capace di mostrare senza spiegare.
Mostri, di Barry Windsor-Smith, Mondadori
Un’opera monumentale, frutto di decenni di lavoro e difficilmente ascrivibile in un genere definito, che travolge chi legge con i suoi personaggi sospesi tra ossessione e tragedia e soprattutto con lo straordinario disegno in bianco e nero graffiato che porta alla luce ogni minimo dettaglio.
Gli incubi di Kafka, di Peter Kuper, Tunué
Con un bianco e nero feroce e un segno espressionista, Kuper riesce a trasporre i racconti di Kafka dalla Mitteleuropa di inizio Novecento alla New York contemporanea, riaffermando con il linguaggio del fumetto l’universalità di un classico della letteratura.
Cosma & Mito, di Nicola Zurlo e Vincenzo Filosa, Coconino Press
Un esperimento originalissimo che combina stilemi grafici e narrativi d’ispirazione giapponese con storie e personaggi tratti dal folklore calabrese, allo scopo di costruire un mondo fantastico decisamente bizzarro eppure vicino al nostro, in cui chi legge non può fare a meno di avventurarsi.
Gaëlle Geniller per Le Jardin, Paris, Edizioni Star Comics
Attraverso un segno pulito e armonioso, particolarmente memorabile nelle scene di danza, e una sequenza narrativa fluida e comprensibile, l’autrice offre una rielaborazione fresca ed efficace del linguaggio Art Déco, riuscendo a restituire tutto il fascino della Parigi degli anni Venti.
R. Kikuo Johnson per Nessun altro, Coconino Press
L’autore sorprende con una narrazione pura e scorrevole supportata più che dai dialoghi dalle pause e dai silenzi. È proprio questo ritmo semplice eppure ben calibrato a raccontare al meglio una storia ordinaria ma intensa, ambientata nella periferia di un’isola hawaiana.
Giorgia Kelley per Strange Rage, Rizzoli Lizard
Per la semplicità e l’efficacia con cui ha ritratto l’inquietudine e lo smarrimento di una generazione che non riesce a trovare pace pur non avendo nulla contro cui arrabbiarsi, riuscendo a dare un’interpretazione nuova alla formula classica del racconto di formazione.
La Revue Dessinée Italia
Perché ripensa a beneficio del pubblico italiano un modello di graphic journalism in formato periodico, con inchieste ben articolate e sempre di stretta attualità, riconfermando come il fumetto continui a essere un prezioso strumento di riflessione sulla contemporaneità.
Comics & Science, di CNR Edizioni / Feltrinelli Comics
Per l’equilibrio raggiunto tra divulgazione e intrattenimento e la capacità di crescere nel tempo, coinvolgendo numerose firme del fumetto italiano e strutturandosi come un progetto di ampio respiro, oltre che di indiscusso valore educativo.